A distanza di poche ore dalla presentazione di PlayStation 5, possiamo già buttarci in alcune ipotesi relative alla corrente console war
Sono passati ormai sei mesi dall’inizio di questo nuovo anno; sei mesi che hanno introdotto i videogiochi in quella che sarà la next gen videoludica. In questo tempo, abbiamo avuto modo di leggere svariati rumor e vedere tante immagini raffiguranti le nuove console, quelle console che ci accompagneranno per i prossimi (si ipotizza) otto anni di gaming.
Microsoft e Sony si stanno, senza dubbio, dando battaglia. Da una parte, Microsoft ha iniziato la sua campagna marketing in anticipo, presentando la sua Xbox Series X (o semplicemente Xbox) durante il The Game of the Years awars, mentre Sony ha deciso di attendere offrendo ai suoi fan solo poche info.
Oggi, però, Sony ha deciso di mostrare a tutti il suo vero potenziale: in data 11 giugno 2020, quindi, PlayStation 5 ha finalmente un volto e una sfilza di esclusive che riusciranno a conquistare a tutti gli effetti i fan della console nipponica. Ma, date le info in nostro possesso e le proposte dalle due principali case di diffusione del medium videoludico, possiamo veramente iniziare a parlare di console war?
Le ambizioni della prossima generazione
Nonostante negli scorsi anni Xbox e PlayStation siano state le due acerrime rivali in questo settore, quest’anno la situazione sembrerebbe essere cambiata. Ciò che ha presentato Microsoft, infatti, non è una console, nonostante essa possa sembrare tale agli occhi dei tanti. La multinazionale, per questa generazione, ha deciso di presentare un servizio, un’offerta, che va a stringere l’occhio più al mondo PC che a quello console. Al contrario, Sony è rimasta ferma al suo standard, proponendo un form factor compatto ed esclusive decisamente di rilievo, giocabili – come dice il termine – solo sulla propria PS5.
Questa diversità, seppur minima e difficile da comprendere, rappresenta la più grande differenza fra la multinazionale americana e quella giapponese. Seppur entrambe le piattaforme possano ritenersi chiuse e volte principalmente al gaming, Microsoft fa vanto di un ecosistema, quale Windows, sui cui far girare i propri applicativi, mentre Sony continua a vivere in solitudine, proponendo i suoi giochi solo per gli acquirenti della sua console.
La multinazionale di Redmond ha deciso di rendere Windows la piattaforma di gioco principale caratterizzata dai suoi servizi, come l’Xbox Game Pass. Sony ha senza dubbio strizzato l’occhio al mercato PC – esempio fra tutti il PS Now – ma con risultati non soddisfacenti.
Si può veramente parlare di console war?
Da quanto ha fatto intendere la multinazionale americana, il suo scopo non è vendere nuove Xbox, ma proporle come mezzo alternativo ai PC. Sony, invece, sembra essere più interessata ad affermare le sue PlayStation come principale strumento per l’intrattenimento videoludico. Microsoft vorrebbe puntare ad essere la “Netflix dei videogiochi”, mentre Sony prosegue con la linea tracciata dal primo modello della sua console.
A oggi, quindi, il focus delle due aziende è differente: una offre servizi, l’altra offre l’esperienza. Una console war dovrebbe essere caratterizzata dalla stessa offerta differenziata in base a pochi fattori, ma sembra proprio che le due aziende, oggi, stiano percorrendo due strada diverse.
Non sta ovviamente a noi definire chi la potrà spuntare in base a queste scelte, ma si può dire che questa sarà la prima “lotta” fra console che non vedrà nessuna azienda vera vincitrice.
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